Dalla visione idilliaca e solenne delle aree periferiche espressa dai pittori bamboccianti, attivi soprattutto a Roma nel Milleseicento, si arriva nel Diciannovesimo secolo alle concrete descrizioni, eticamente e politicamente connotate, delle aree periferiche intese come segregazione, isolamento, degrado. Una storia che comincia con i grandi pittori dell’Ottocento inglese e francese (Daumier, Madox-Brown) e dilaga poi dal primo Novecento futurista (Balla) e divisionista (Pelliza da Volpedo) per approdare ai nostri tempi, specie in ambito cinematografico (Pasolini docet!) e nella complessa e delicata arte della graphic novel.
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Claudio Strinati “La nascita dell’immagine di periferia nell’arte”
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