Fortemente colpito dalla pandemia, il mondo della cultura stenta a prevedere il proprio futuro. In Francia i legami tra le arti, la cultura e lo Stato sono sempre stati articolati secondo criteri molto specifici.
Dagli anni ‘90, in particolare, lo Stato ha tentato di professionalizzare i rappresentanti del settore delle musiche dette “attuali e/o amplificate”. Attualmente il regime protettivo dato dallo statuto di “intermittente dello spettacolo” consente a una parte di questi musicisti agguerriti di respirare in attesa della ripresa dei concerti. Ma per molti di loro la musica continua a non essere una professione e, oggi ancor meno di ieri, questi artisti non vivono della propria arte. Raramente menzionati dai media mainstream, ai margini di mode e stili, suonavano nei bar, nei centri sociali, facevano fremere l’underground.
La selezione di Olivier Vilain propone un panorama non esaustivo di una scena musicale francese dalla creatività traboccante. Lo scoprirete ascoltando, ma anche attraverso le interpretazioni visive di altri artisti al margine.
Olivier Vilain è attivista dell’underground, gestisce la distribuzione alternativa e la micro-etichetta Jungle KHÔL, attraverso la quale organizza eventi e distribuisce, durante i concerti, i vinili prodotti dalla scena indipendente francese e internazionale.