La trap, considerata la più recente evoluzione della musica rap, approda in Italia dai quartieri afroamericani poveri di Atlanta nei primi anni Dieci.
Sebbene subito stigmatizzata per i suoi contenuti espliciti e controversi, essa conquista però il pubblico adolescente e scala inesorabilmente le classifiche discografiche.
Ma qual è la composizione sociale e quali le forze economiche che ne hanno fatto la leva cruciale per il rilancio dell’industria musicale?
La lezione propone un’introduzione al tema contestualizzando il fenomeno nel quadro della più generale ristrutturazione dell’industria musicale, facendo luce in particolare sull’apporto innovativo e di capitale sociale e culturale arrecatovi da adolescenti esclusi dai circuiti del lavoro salariato e della formazione eppure divenuti forza produttiva esiziale per la riproduzione del potere economico delle grandi label.
Enfatizzando l’ambivalenza del rap tra leva del mercato musicale e forma espressiva di elezione di gruppi subalterni e periferie, l’autore propone infine tre possibili linee di indagine per una agenda di ricerca sulla musica (t)rap in Italia.
Emanuele Belotti è assegnista di ricerca presso il Dipartimento di Culture del Progetto dell’Università IUAV di Venezia.
Laureatosi con lode in Sociologia presso l’Università degli Studi di Milano Bicocca nel 2013 e conseguito il dottorato in Studi Urbani presso il Gran Sasso Science Institute di L’Aquila nel 2018, è stato Postdoctoral Research Fellow presso la Bartlett School of Planning (University College of London) fino a fine 2019.
Oltre alla carriera accademica, la sua biografia include un’esperienza professionale di lungo corso nell’ambito del settore non-profit, nonché l’impegno da attivista nei movimenti sociali in Lombardia fin dall’inizio degli anni Duemila.
La sua attività di ricerca si concentra attualmente su finanziarizzazione dello spazio urbano, abitare informale, movimenti sociali e Hip Hop culture.
Incontro a cura di Giorgio De Finis