Incontro a cura di Antonio Pavolini.
Molti identificano la “buona lingua” con la norma linguistica: chi parla e scrive bene, in sostanza, parla e scrive seguendo le regole codificate nelle grammatiche e insegnate a scuola. Esiste, invece, un’enorme varietà di comportamenti linguistici che, pur non puntando a stravolgere la norma dell’italiano, ne fa un uso molto elastico: un mondo di parlanti e scriventi che fanno esperimenti comunicativi nella zona periferica della norma linguistica. E questi costumi linguistici, che per gli intransigenti non sono altro che “errori”, sono una miniera d’oro per chi, invece, è interessato a studiare le correlazioni tra lingua e parlanti. Perché è in quella zona “liminale” che la lingua manifesta tutta la sua potenza come atto di identità, personale e collettivo.
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Vera Gheno | In Limine Mutazioni linguistiche alla periferia della norma
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